Il Ricino, è una pianta erbacea che con la crescita diventa legnosa, della Famiglia delle Euphorbiaceae. A volte è coltivata nei giardini con una altezza di un paio di metri, ma nei paesi di origine (Africa orientale) può raggiungere altezze di 10 metri. Può trovarsi inselvatichita e naturalizzata lungo le strade e nei fossi del meridione di Italia, ed anche in Liguria.
La pianta è monoica (fiori femminili e maschili separati sulla stessa pianta,) ha semi di colore bruno o rossastro ovali ed appiattiti, duri, di colore marmorizzato. Dal latino, il termine “ricinus” significa zecca, dalla forma e colore del seme che assomiglia ad una zecca.
La pianta è originaria di Eritrea, Etiopia e Somalia; i semi oleiferi, nei paesi di origine e contigui sono stati usati per produrre l’olio, usato per la illuminazione (lanterne) per cosmesi (pelle e capelli) e come purgante. L’olio infatti è un purgante drastico, contiene l’acido ricinoleico che compromette il ritegno idrico del sistema digerente.
Tutto il resto della pianta, escluso l’olio, è estremamente tossico, mortale, ad effetto della ricina una tossina idrosolubile molto potente. Inoltre è estremamente allergenica (al massimo grado) in tutte le parti della pianta.
Il ricino è una pianta di interesse industriale per l’olio, che ha un notevole utilizzo nella industria chimica e farmacologica… e meccanica per migliorare le prestazioni di alcuni motori.