E’ indubbiamente il flagello botanico planetario più grazioso del pianeta. Il giacinto d’acqua, l’Eichhornia crassipes (Mart.) Solms.
Partita dagli stagni dell’Amazzonia è una pianta galleggiante con buffi piccioli fogliari gonfi di “parenchima aerifero”, cioè di una sorta di poliuretano espanso naturale gonfio di aria, che ne permette il galleggiamento e la flottazione. Ha un bellissimo fiore color pervinca, si riproduce per semi ma si moltiplica anche per stoloni.
Trasportata ai giardini botanici di Bogor a Giava, a fine ‘800, ne è fuggita colonizzando i fiumi e da lì, passando per ville e fontane dei giardini dove era stata portata, ha colonizzato il Gange, il Mekong, il Nilo, il fiume Congo, ed infine il Mississippi, coprendo con uno strato superficiale di un metro di spessore, laghi e fiumi, danneggiando la vita di altre piante ed animali.
E’ presente nella fontana centrale del Orto Botanico di Genova, ma nel clima (freddo) italiano, sopravvive solo se è accuratamente protetta, e non ha possibilità di diffusione. Non è un giacinto, in realtà è una Pontederiacea, famiglia dedicata a Giulio Pontedera, un botanico toscano attivo alla Università di Padova in inizio del 1700.