Benedict Roezl iniziò prestissimo ad avvicinarsi alle piante: a dodici anni era apprendista come giardiniere in Boemia e da lì lavorò nei principali giardini privati tra Moravia e Belgio. Ma le brume nordeuropee, mescolate alla meraviglia delle piante tropicali, fecero il loro gioco e Benedict volle partire per i tropici. In Messico creò un vivaio e avviò una piantagione; brevettò un macchinario per estrarre le fibre tessili dalle piante e la sua vita cambiò. Perse una mano nel macchinario, e da lì diventò uno dei maggiori cercatori di piante e collezionisti di orchidee: più di 800 nuove specie rinvenute. E ci descrisse per primo la Dahlia imperialis nel 1863. ‘Acocotil’ per gli Aztechi o canna da acqua. Borracce per i cacciatori o i viandanti, che utilizzavano allo scopo gli steli, cavi. La prima imperialis che riuscì a crescere in Europa pare si vide solo nel 1863, al giardino botanico di Zurigo.