La chiamano Regina di Saba, da qualche parte. Bello. Anche rampicante di Port St. Johns, o rampicante dello Zimbabwe. Per comoda semplicità, la dicevamo bignonia rosa, la Podranea ricasoliana: ‘podranea’ che – per amor di confusione – altro non sarebbe che l’anagramma di ‘pandorea’ (che invece origina in Australia e Malesia). E coerente coerente, non si capisce da dove sia giunta a noi: parrebbe dal Sud Africa, e in effetti proprio da Port St. Johns una pianta venne inviata ai Kew Gardens alla fine dell’Ottocento. E il Ricasoli nostrano (da cui ricasoliana) ne crebbe alcune piante da semi ricevuti dal Brasile; ma se ne ritrovarono esemplari in Mozambico, nello Zimbabwe e chissà ancora dove. E quindi alcuni ne dedussero che in Africa meridionale ci fosse giunta tramite i mercanti di schiavi che razzolavano sulla costa orientale prima del ‘600.
Da ciò potremo ragionevolmente aspettarci, nelle fresche sere di ottobre, racconti di derive dell’animo umano, di scuri commerci, e degli dei, di Pandora, del vaso aperto per curiosa malacreanza, umana anch’essa. E chissà di quanto altro.