Dimmi da dove vieni e saprò chi sei. Un albero che è considerato prezioso per i suoi frutti, viene dalla Siria e dalla Palestina e da quei luoghi è giunto a noi.
E’ detto “làuzo” in arabo, e “shakir” (scosso) in ebraico, per la maniera di far cadere i frutti scuotendo i sami. E’ citato nella Bibbia come pianta notevole e non c’è dubbio che lo sia davvero, per il fatto di fiorire per prima in assoluto anche da noi, in inizio di Febbraio.
I fiori hanno colore diverso secondo la varietà, un colore più rosato per i frutti a guscio duro, un colore quasi bianco per quelli a guscio tenero. La durezza del guscio è un fatto importante nella produzione delle “armelle” cioè dei semi sgusciati.
Botanicamente (pianta botanica) il seme della pianta è discretamente tossico (la tossicità si rileva abbastanza facilmente col sapore amaro del seme), che contiene precursori del cianuro. Questa tossicità era nota agli umani 5000 anni fa in Mesopotamia, dove si sono rinvenuti semi tostati in focolari, la tostatura infatti degrada le sostanze tossiche.
Ben prima dei tempi odierni furono selezionate le varietà di piante ad armella dolce, ed oggi praticamente quasi tutte le piante sono in diversa misura ad armella dolce. Ben più amare sono le armelle del pesco e del albicocco,e quindi anche più tossiche, che sono usate (però tostate) per amaricare i dolci, ad esempio gli amaretti.
Riproducendo da seme è bene impiantare due individui nati da semi diversi, dato che alcune piante possono essere in diversa misura “autosterili” cioè produrre molti fiori, ma pochi frutti. Impiantare le due piante a qualche metro di distanza una dall’altra. Una pianta nata da seme è molto robusta e longeva, anche secolare. E’ una pianta molto decorativa che necessita di una postazione al sole e dove ce la fa a fiorire, fiorisce in inverno. L’altezza di una pianta adulta è di circa sei metri.